lunes, 16 de febrero de 2009

Niños libres

9 febbraio 2009

Giornata amara. Giornata da ammazzarli quei figli di cani, quei sequestratori di vite, quei meschini.

Giornata di polizia ignorante, giornata di sguardi e le mani che prudono.

Oggi la polizia non mi ha fatto entrare nell'albergue dove lavoro, perché do fastidio, perché parlo con i ragazzi dei diritti, di come difenderli e difendersi. Perché noi non parliamo di quanto è bravo e buono il padre eterno, ma guardiamo in faccia alla realtà, dura, che ha bisogno di ragazzi coscienti e forti per cambiarla.

E questo, a tutto ciò che è potere, polizia, non piace. Perché questa gente vive nel miedo, vive guardandosi le spalle. Dei ragazzi non gli importa nulla, se non che stiano lì reclusi senza motivo, così che gli diano lavoro.

Sono capaci di farti uscire dal cuore i peggiori istinti, che oggi se avessero aperto quella porta li avrei colpiti al volto, avrei incitato i bambini a scappare, via di qui. Liberi da ciò che è stato, liberi da ciò che è galera.

Di nuovo liberi di vivere la propria esistenza. Fuori da là, di nuovo dentro se stessi.

Niños libres.

Come mai, oggi mi sento parte della loro causa, mi sento che sto da una parte, senza essere un gringo ma semplicemente perché in quell'albergue ci sono degli amici, dei bambini che potrebbero essere i miei figli.

Davide

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